Oggi recensiamo una vera opera d’arte, una gioia per i nostri che nel giro di un’ora rivoluziona la tua concezione di animazione.   Ebbene si parliamo di “5 centimetri al secondo” un film d’animazione giapponese nato dalla mano di Makoto Shinkai.   Non lo conoscete?   E se vi nomino “Your Name”?   Ah ecco, adesso ragioniamo 😉

5 cm

  1. Avete pianto per Your Name?
  2. Vi piacciono i tramonti?
  3. Avete un’ora di tempo per un film che vi lascerà una dolce malinconia?

Ebbene questo film fa al caso vostro e fidatevi della persona che vi sta scrivendo.

Takaki Tōno, protagonista di questo lungometraggio, è un ragazzo malinconico, innamorato della sua amica d’infanzia Shinohara Akari ma che il destino farà in tutti i modi per allontanarlo da lei.  Il loro è un amore a distanza, dove i baci sono lettere che mostreranno i vari aspetti intimi  dell’amore tra i due ragazzi.

I dialoghi sono ridotti all’osso, lasciando grande spazio al pensiero e alle emozioni che provano i vari personaggi del film.  Lo spettatore non può far altro che immedesimarsi nel protagonista e provare una moltitudine di sentimenti, sopiti e non, che lo cambieranno inevitabilmente.

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Ero convinto che se mi fossi voltato… anche lei si sarebbe voltata…solo che…

Il contenuto del film è estremamente poetico rivolta sopratutto ad un pubblico maturo in grado di comprendere tutte le sfaccettature più nascoste.   I tre episodi che compongono “5 centimetri al secondo” mostra l’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti ( infanzia-adolescenza-maturità ).   Un amore infantile si trasforma con il passare del tempo in qualcosa di profondo, lacerante ed a tratti soffocante a tal punto che i protagonisti si sentiranno prigionieri dei propri sentimenti e non riusciranno ad andare oltre.

Questo lo si può notare anche dal comparto grafico: nel primo episodio vi è un esplosione di colori che si contrappone con il terza parte che presenta colori cupi e spenti sintomo della condizione che sta vivendo il protagonista.

  • In quel momento mi è sembrato di capire dove si trovano le cose che chiamiamo “eternità”, “cuore”, “anima”; mi sembrava di condividere con lei tutto quello che avevamo vissuto nei nostri tredici anni di vita, ma poi l’istante seguente fui preso da una tristezza infinita. Il calore di Akari, la sua anima, dove potevo portarle, cosa potevo fare, non ne avevo idea. E così, quasi d’improvviso, mi resi conto che io e Akari non potevamo restare insieme eppure l’angoscia che mi opprimeva incominciò a sciogliersi dolcemente e lasciò il suo posto alla dolcezza delle labbra di Akari.

Il grande pregio di questo film è che Makoto Shinkai trasforma in poesia anche le azioni quotidiane come andare a scuola, guardare fuori da una finestra ecc..  Il comparto tecnico è meraviglioso, mi ha lasciato a bocca aperta, costringendomi a rivedere il film una seconda volta per osservare le ambientazioni nostalgiche ricche di colori e dettagli.

La grande domanda iniziale che ci pone ad inizio film è “Ma un amore puro può superare la lontananza sia fisica che temporale?”   Se volete sapere la risposta basta guardare il film fino alla fine e lasciarsi cullare dalla sua dolce malinconia facendoci rivivere emozioni passate e vissute.

Verdetto:  5 / 5

 

2 pensieri riguardo “Recensione: 5 centimetri al secondo

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